OPIFICIO
È un vero gioiello di architettura industriale la vecchia filanda che oggi versa in uno stato di completo abbandono e degrado. L’opificio racchiude al suo interno una delle prime pagine della storia industriale, sociale ed economica del Friuli di fine ‘800 inizi ‘900.
In attesa di tutela e, forse, di rivivere con una destinazione diversa si trova in tutta la sua triste e solitaria maestosità in una area che lambisce il fiume Tagliamento.
La chiusura a causa di un incendio nel 1878 determinò un vero e proprio impoverimento della popolazione locale: in filanda lavoravano anche bambine dai 12 anni in su oltre a ragazze e donne. Solo dopo il 1940 l’età minima per lavorare in filanda fu innalzata a 14 anni.
Anni fa erano state ipotizzate varie proposte per recuperare i due stabili, una di queste ne prevedeva l’utilizzo per ricavarne la sezione staccata dell’università di Udine e di Venezia, oppure per farne un centro di ricerca enologica e altro ancora. Ma nessuna soluzione è andata in porto per gli elevati costi finanziari necessari al consolidamento e al recupero degli immobili.
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